
In Val Resia, nel contesto del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, si può esplorare un luogo secluso, una magica radura chiusa su tre lati da pareti verticali di roccia, da cui precipitano le acque del rio Barman, a formare una cascata composta da più getti d’acqua. Le acque cristalline del torrente si tuffano per circa 70 metri con un importante fragore, contribuendo all’incanto di questo luogo. Il sentiero per raggiungerlo è semplice e breve e tutti, anche i bambini, possono apprezzarne il fascino selvaggio.
Benché si trovi a soli 15 minuti a piedi dal parcheggio, la cascata si trova in un luogo nascosto e selvaggio, dove la natura non ha subito alterazioni dall’uomo.
Le acque del torrente precipitano per circa 70 metri e si tuffano con un grande fragore in una pozza cristallina. La cascata è formata da più rami che creano un effetto spettacolare.
La base del fontanone è facilmente raggiungibile da tutti tramite un semplice percorso. In alternativa, gli escursionisti esperti possono risalire un sentiero nel bosco che conduce alla sua sommità.
Una facile passeggiata nel bosco di faggi conduce al punto più vicino alla base della cascata del rio Barman. Il sentiero è sterrato, ma battuto; solo nell’ultimo tratto il fondo diventa sconnesso a causa delle pietre. Il percorso porta fino al corso del torrente, che in caso di portata, non permette di raggiungere la base della cascata. In periodi di secca si può attraversare il torrente ed avvicinarsi al fontanone.
Il percorso è facile e adatto a tutti quanti siano forniti di calzature adatte al fondo sassoso. Il dislivello è minimo e si percorre facilmente, attraverso la frescura del bosco.
Il percorso, percorribile anche ad anello, risale il rilievo costeggiando il fontanone e offre un bellissimo panorama sulla valle, ma è riservato ad escursionisti esperti o accompagnati da guida. Si imbocca lungo il sentiero che porta alla base della cascata, con una deviazione a destra. Arrivati in cima, il paesaggio è selvaggio: il torrente sgorga tra grandi massi e precipita a valle con un salto di 70 metri. Non essendoci protezioni non è possibile avvicinarsi al salto della cascata. Risalendo ancora per qualche tratto il corso del torrente si può arrivare ad alcune pareti verticali, e ammirare le rocce altamente levigate e erose dai fenomeni idrici e atmosferici.
Il percorso, soprattutto nell’ultima parte, è tecnico, esposto e pericoloso, ed è adatto solo agli escursionisti più esperti oppure se accompagnati da guida autorizzata.
Risalendo il canalone nella parte a monte della cascata si può scorgere l’ingresso di una grotta. Si tratta della “Grotta dell’Uragano”, percorsa internamente da un ramo delle acque del rio Barman. La cavità non è aperta al pubblico, ma è oggetto di esplorazione da parte di gruppi speleologici. Il suo nome bizzarro deriva dal frastuono assordante prodotto dalle acque interne che a volte è così forte da non permettere la comunicazione tra gli speleologi, persino gridando.
I fontanoni sono per definizione corsi d’acqua di tipo torrentizio che possono essere soggetti a piene improvvise. Nel caso del fontanone Barman esiste questo pericolo e di conseguenza è necessario visitarlo in assenza di pioggia. Si avvisa inoltre che il percorso a monte della cascata non è turistico, presenta tratti esposti sul precipizio e un fondo sconnesso e scivoloso.
Infine, si segnala la presenza di zecche nei mesi primaverili, estivi e autunnali e si raccomanda di proteggersi con spray anti-zecca e abbigliamento coprente.
Sì, è possibile attraverso un sentiero ad anello nel bosco, ma è sconsigliato alle persone non esperte.
No, non è possibile andare dietro alla cascata ma nei periodi di secca è possibile attraversare il torrente raggiungendone la base.
Sì, il sentiero che porta vicino al fontanone è sicuro e può essere percorso da tutti, anche da bambini che abbiano le calzature adatte al fondo sconnesso. Il sentiero non è adatto ai passeggini. Il sentiero per la sommità della cascata, invece, è indicato solo per escursionisti esperti.
Esperienze in Friuli-Venezia giulia
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