
A Cavazzo Carnico, a pochi minuti dalla strada, si nasconde il Buse dai Pagans, la forra del rio Cjanevate, un luogo magico che evoca la forza della natura, il potere erosivo delle acque, l’asprezza della roccia.
Il canyon è visitabile nella sua parte iniziale, in quanto il passaggio è bloccato da 2 massi.
La forra è sovrastata a 15 metri di altezza da un tunnel a ponte, facente parte di una fortificazione militare poco distante. Si tratta di un bunker risalente alla Seconda guerra mondiale, il cui ingresso è nascosto all’interno di un’ampia grotta semicircolare, Le Chianevate, anch’essa estremamente suggestiva.
Il bunker lungo 341 metri, facente parte della linea difensiva italiana, attraversa la forra con un tunnel a 15 m di altezza. Un esempio della grandezza inventiva dell’uomo.
Le chianevate è una grotta di origine naturale, scavata nella roccia dall’acqua; in fondo alla caverna, però, si nasconde qualcosa creato dall’uomo, l’ingresso di un bunker dalla progettazione ammirevole.
A pochi minuti dalla forra si apre Le Chianevate, una suggestiva grotta semicircolare, anch’essa scavata dalla forza dell’acqua. La caverna è larga 18 metri, alta 10 e profonda 20. All’interno si trova l’ingresso inferiore di un bunker splendidamente progettato, facente parte del Vallo Alpino del Littorio, linea difensiva del confine italiano durante la Seconda guerra mondiale.
All’ingresso della forra il sentiero viene interrotto da due grandi massi da crollo che sono resi scivolosi dall’umidità e dalla flora del sottobosco. Vista la pericolosità e la possibilità di scivolare tra i vari salti dei massi, sconsigliamo di oltrepassarli e decliniamo la responsabilità per eventuali infortuni che si potrebbero presentare. Consigliamo di attendere che il sentiero sia messo in sicurezza, prima di visitare questo luogo. Inoltre, ricordiamo che è vietato entrare nel bunker di guerra, sebbene sia aperto.
Da Cavazzo Carnico seguire la segnaletica per la trattoria “Al pescatore”. Poco prima di arrivarci, sulla sinistra, si trovano le indicazioni per la forra ed un ampio spiazzo dove parcheggiare l’auto.
Proseguire fino al vicino torrente Faeit e oltrepassarlo camminando sulle grandi pietre. Sulla sponda opposta, proseguire fino alla palestra di roccia. Già qui si possono osservare delle feritoie sulle pareti. Poco dopo si incontra un bivio che conduce alla forra o alla grotta. Il tragitto dal parcheggio dura solamente 5 minuti.
Si segnala che, in caso di forti piogge, non è possibile guadare il torrente Faeit.
Il contenuto di questa pagina è protetto dalla riproduzione e copia con un certificato digitale