
Attraversare la forra del Vinadia significa entrare in un canyon di rara bellezza, impervio e selvaggio, quasi incontaminato. La gola ha pareti alte anche 200 metri; il percorso è un continuo succedersi di cascate, cascatelle e pozze cristalline.
Il canyon è formato da tre distinte forre, scavate da 3 diversi corsi d’acqua, il rio Chiantone, il rio Picchions ed il rio Vinadia, che confluiscono formando il torrente Vinadia. L’ambiente che si è originato è stupefacente e vi si possono distinguere i segni lasciati dall’evoluzione geologica, dai processi sedimentari e dai processi di erosione fluviale.
La discesa in questa forra è riservata a chi non abbia timore di camminare su percorsi dissestati né di bagnarsi. Il sentiero attraversa guadi, rincorre cascatelle, richiede di camminare su massi o in anfratti, ed è tanto avventuroso quanto magnifico.
La forra è geologicamente molto varia da esplorare e comprende cascate e cascatelle, meandri e anfratti rocciosi, pozze e marmitte. Di grande bellezza è la cascata del rio Picchions, spettacolare e fragorosa.
Il sentiero della Forra del Vinadia è un sentiero ad anello che scende sul greto del rio Picchions e del rio Vinadia, incontra diverse cascate, pozze e marmitte, per poi risalire. Chi lo affronta non deve aspettarsi una comoda passeggiata, è un percorso divertente e avventuroso.
La discesa dal paese di Vinaio segue il greto roccioso del rio Vinadia, fino alla confluenza con il rio Picchions. Già qui la strada è sassosa e sconnessa, a rischio di scivolamento.
Il sentiero permette di scoprire cascate, pozze e marmitte, che si alternano lungo tutto il percorso, e di stupirsi con la veduta dall’interno della gola, sovrastata da giganteschi massi che in alcuni punti si toccano. Nei pressi della confluenza con il rio Picchions si può ammirare un grande pilastro inclinato. Si tratta di un dente roccioso staccatosi da una parete e adagiato sulla parete opposta.
A poca distanza, la cascata del Picchions, tra i cui anfratti nidifica il merlo d’acqua, incanta l’osservatore, che cerca di rapirne le bellezze scattando qualche fotografia.
Il classico sentiero ad anello è percorribile da quanti abbiano una buona conoscenza di camminate su sentieri dissestati e riporta in sicurezza al punto di partenza.
Per gli escursionisti esperti c’è la possibilità di affrontare anche un’appendice EEA del percorso, da realizzare con attrezzatura e conoscenze adeguate e che prevede anche dei tratti a nuoto.
Come per ogni forra, si raccomandano massima attenzione e cautela, e di seguire le indicazioni e i divieti riportati sui cartelli a inizio sentiero.
Il percorso è sconnesso e a tratti impervio; si snoda su fondo roccioso in un ambiente umido, quindi ad alto rischio di scivolamento; sono obbligatorie scarpe da trekking. La forra segue il corso del fiume e si incontrano diversi guadi; è molto probabile bagnarsi vestiti e calzature.
Il percorso non è percorribile in periodi piovosi, in quanto risulta allagato. La visita è realizzabile solo nel periodo estivo, in particolare nei mesi di luglio e agosto. Inoltre, la gola è molto profonda e alcune zone sono in ombra; è meglio visitarla nelle ore centrali della giornata.
Da Lauco seguire le indicazioni per Vinaio e la forra del Vinadia. Il percorso ha inizio sotto l’abitato di Vinaio; lasciare l’auto nel comodo parcheggio nei pressi della cava di pietra, vicino al ponte sul torrente.
No, il sentiero è destinato ad escursionisti che siano abituati a camminare in montagna e su sentieri sconnessi, dotati di abbigliamento adeguato.
Il rischio maggiore è di scivolamento. È obbligatorio indossare calzature da trekking, che proteggano anche la caviglia. Inoltre, come per ogni forra, in periodi di alta piovosità il percorso potrebbe essere soggetto a piene improvvise.
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